venerdì, agosto 25, 2006

Ospedali, farmacie e farmaci
Meglio portarsi tutto e il contrario di tutto e ricordarsi che ci sarà un bimbo da accudire
Per cui non solo i farmaci per se, ma anche qualcosa di pediatrico tipo antibiotici generici, purghe ma anche qualcosa contro la diarrea.
Al momento del rientro avanza sempre un sacco di roba, ma lasciarla ai referenti dell’ente libera spazio in valigia e contribuisce ad aiutare qualcuno.
Poi tutti consigliano di premunirsi con pomate contro la scabbia e qualcosa contro i pidocchi, quasi tutti i bimbi hanno questi piccoli problemi quando escono dagli istituti.
Per fortuna non abbiamo avuto molto bisogno di assistenza sanitaria, ma in HCM City ci sono anche ospedali internazionali molto efficienti (si paga naturalmente) e, quando è servito, noi ci siamo appoggiati alle nostre referenti che ci hanno dato tutto il supporto necessario.
In HCM non mancano le farmacie, il problema è farsi capire. Nel Saigon Center c’è una farmacista che parla inglese e in qualche maniera ci si capisce, ma non è sempre così.
Le farmacie in Viet Nam sono quanto meno originali. Ci sono bugigattoli che neanche si vedono e che danno direttamente sulla strada; a Mui Ne (al mare) nello stesso capanno c’era la farmacia, un chiosco di generi vari e i sacchi di mangime per i polli; ma anche in città c’è un negozietto che su una parete ha il banco della farmacia e sull’altra quello del fotografo. Altra cosa di cui non stupirsi è che vendono i farmaci a quantitativo: “quante pillole vuoi?”

Mangiare
La cucina vietnamita non è male, molto speziata e piccante, ma cambia d regione a regione, è vero che i contrasti e gli odori forti la fanno da padroni, ma vale la pena di provare, magari specificando che non si vogliono spezie o peperoncino.
Per chi non vuole rischiare, in HCM City ci sono anche i fast food per cui non c’è problema.
Una menzione particolare merita il Pendolasco, ristorante gestito dal Console italiano che vale la pena, sia per come si mangia che perché si può incontrare il Console e accordarsi per la firma dei documenti.
Il personale è molto cordiale e l’ambiente accogliente, in più sanno cosa siamo li a fare e sopportano con pazienza anche un po’ di confusione fatta dai bambini; in altri ristorati più eleganti ci siamo trovati invece un po’ a disagio, bisogna sempre considerare che siamo in giro con bimbi con i quali ci sono difficoltà di comunicazione, di cui non conosciamo gusti e abitudini e che possono improvvisamente decidere di mettere giù una sceneggiata di qualche tipo.
La moglie del console poi è vietnamita ma parla italiano, così come molto del personale, per noi sono stati un importante tramite con il nostro piccolo le prime sere che non capivamo cosa voleva mangiare.
In genere i piccoli mangiano pappine a base di riso e verdure con carne o pesce (Chao Bo e Chao Ca), al Pendolasco non ne fanno, ma all’occorrenza vanno a prenderlo fuori, nel ristorante vicino.
Altro posto molto originale sono i “Pho 24” ce ne sono diversi e si può entrare a qualsiasi ora per fare uno spuntino o prendersi un frullato fresco; tutto strettamente vietnamita, ma si può tentare di assaggiare qualche loro zuppa cucinata al momento
Non ce la siamo sentita, invece, di provare a mangiare per la strada, ma fermarsi a osservare è davvero caratteristico.